• Memoria di San IEROTEO, vescovo di Atene

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

San Ieroteo era con Dionisio l’Aereopagita uno dei nove membri dell’Aereopago. Allorché San Paolo andò a predicare ad Atene, essi furono i soli che si convertirono e alla partenza dell’Apostolo, Ieroteo divenne il primo vescovo di Atene e iniziò Dionisio ai misteri che Dio aveva accordato di contemplare alla sua intelligenza celeste. Venne così trasportato sulle nuvole con gli Apostoli ed i Gerarchi, per assistere ai funerali della Madre di Dio. Egli intonò allora gli inni divini con un tale fervore, tutto intero uscito da se stesso e immerso nella contemplazione, che apparve a tutti come divinamente ispirato. Come è stato detto già a proposito di San Dionisio, San Ieroteo no lasciò per iscritto i frutti delle sue contemplazioni, tranne ciò che a noi è stato trasmesso in forma frammentaria tra le opere del suo discepolo. Dopo aver rallegrato il Signore con la sua vita ed i suoi insegnamenti, sia addormentò in pace, lasciando Dionisio come successore.

  • Memoria di San Petronio vescovo di Bologna (verso il 450)

Secondo una tradizione era cognato di Teodosio II. Divenuto vescovo di Bologna, avrebbe ricostruito la città distrutta per ordine di Teodosio I. Forse discendente della famiglia consolare Petronia, figlio di Petronius, praefectus praetorio Galliarum – vicario di Spagna, e prefetto del Pretorio nelle Gallie – e nato tra il 402 e il 408, è  verosimile che abbia vissuto in Spagna e nelle Gallie col padre, e ricoperto alte cariche civili prima della crisi religiosa in seguito alla quale abbandonò onori e potere. Petronio fu ordinato sacerdote dal vescovo di Milano intorno al 421. Morto il vescovo di Bologna Felice, sarebbe stato il suo successore. San Petronio prima di procedere con l’edilizia ecclesiastica, diede una casa a tutti i bolognesi e, successivamente, procedette al rafforzamento delle mura cittadine affinché gli abitanti potessero esser difesi adeguatamente. Quindi, il Santo Vescovo iniziò un’importante opera di realizzazione di edifici ecclesiastici, da cui emerse il c.d. complesso delle “sette chiese” ed intorno al quale realizzò delle opere che richiamassero alla mente dei bolognesi Gerusalemme, in modo da far meditare a tutti i fedeli i Sacri eventi evangelici. San Petronio, nonostante che ebbe una vita materiale molto attiva, non trascurò l’ascesi spirituale che praticava fervorosamente presso una comunità di monaci contemplativi. Dopo la sua morte avvenuta sotto Teodosio e Valentiniano il 4 ottobre del 450 fu molto venerato nella sua città. I bolognesi (che amano definirsi petroniani), gli hanno dedicato una grande basilica la cui costruzione iniziata nel 1390, è stata abbellita nei secoli da artisti di grande talento