“Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di cui Egli si compiace” (Lc 2, 14).
Questo è l’inno angelico che fu cantato da una moltitudine di angeli nella notte in cui nacque Cristo e che, da allora, la Chiesa canta ogni giorno nelle sue liturgie. Però, nonostante l’incarnazione del “Re della Pace”, non c’è stata mai pace sulla terra, questo perché l’uomo non ha dentro di sé pace. E non ha dentro di sé pace perché ha preferito e continua a preferire di vivere lontano dalla fonte della vera pace che è Cristo. È Cristo in persona la pace. “È lui la nostra pace” (Ef 2, 14). Con la Sua incarnazione è divenuto l’Emmanuele, il Dio con noi, riconciliando il cielo e la terra nella Sua natura divina e umana.
Il mondo umano, a seguito della sua apostasia da Cristo Salvatore, il Re della Pace e il Sole della Giustizia, ha ed avrà sempre guerre, disgrazie, tentazioni, sofferenze e persecuzioni. L’uomo che vive lontano da Cristo non ha prima di tutto pace dentro sé stesso, cosa che poi si manifesta anche esteriormente.
Invece, l’uomo che ha dentro di sé Cristo, la vera pace, affronta e vive i suddetti eventi negativi in maniera diversa e sa così trasformarli in chiavi che schiudono a lui il Regno dei Cieli.
Ad ogni uomo è stata data la possibilità di partecipare alla pace di Cristo vivendo nella Chiesa, con la sua vita sacramentale ed ascetica.
La Chiesa è il luogo in cui l’uomo sperimenta l’amore e la pace di Dio, divenendo così gradito a Dio e trasformandosi in pacificatore.
Pertanto il mio augurio è che la vera pace, Cristo, nasca e ponga la sua dimora dentro ciascuno di noi. Solo così avremo la forza per affrontare le sfide che la vita quotidiana e il nuovo anno civile pongono innanzi a noi, sino a giungere un giorno, alla nostra Patria che è nei cieli (Fil 3, 20).
Buon e santo Natale! Felice Anno Nuovo! Buona Epifania!