01.07: Memoria dei Santi Anargiri Cosma e Damiano di Roma

testo inglese tradotto da Joseph Giovanni Fumusa

Tratto da: https://www.johnsanidopoulos.com/2015/07/holy-unmercenaries-kosmas-and-damian-of.html

Traduzione a cura di Giovanni Fumusa

 

I Santi Martiri Anargiri Medici Taumaturghi Cosma e Damiano nacquero a Roma, fratelli di nascita e medici di professione. Vissero durante il regno dell’Imperatore Carino (283-284). Cresciuti nella pietà da genitori cristiani, per la loro profonda fede e la purezza delle loro vite ottennero da Dio il dono di guarire i malati. Grazie alla loro generosità e la loro straordinaria bontà verso tutti, i due fratelli convertirono molti a Cristo. I due dicevano agli ammalati: “Non è per nostro potere che vi curiamo, ma per la potenza di Cristo, vero Dio. Credete in Lui e sarete guariti.” Non ricevendo alcuna ricompensa per la cura degli infermi, i santi fratelli furono chiamati “medici anàrgiri”.

Le loro vite di servizio attivo e la loro enorme influenza spirituale sulle persone a loro vicine condussero molte persone alla Chiesa, attirando l’attenzione delle autorità romane. Dei soldati furono inviati contro i fratelli. Udendo ciò, I cristiani del luogo convinsero I SS. Cosma e Damiano a nascondersi per qualche tempo, fino a quando non fosse possibile aiutarli a fuggire. Non riuscendo a trovare i fratelli, i soldati arrestarono invece altri cristiani del luogo in cui vivevano i due Santi. Quindi, i Santi Cosma e Damiano uscirono dal loro nascondiglio e si arresero ai soldati chiedendo di rilasciare quanti erano stati arrestati a causa loro.

A Roma i Santi furono incarcerati e processati. Professarono apertamente di fronte all’imperatore romano e al giudice la loro fede in Cristo Dio, venuto nel mondo a salvare l’umanità e riscattare il mondo dal peccato, e rifiutarono fermamente di offrire sacrifici agli dei pagani. Dissero: “Non abbiamo fatto male ad alcuno, non abbiamo nulla a che fare con la magia o la stregoneria di cui ci accusate. Curiamo gli infermi per la Potenza del Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo e non riceviamo alcun pagamento per prestare aiuto agli ammalati, poiché Nostro Signore ordinò ai Suoi discepoli “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt. 10:8).”

L’imperatore insistette, tuttavia, con le sue richieste. Attraverso le preghiere dei divini fratelli, permeati con la potenza della grazia, Dio rese improvvisamente cieco Carino, affinché anch’egli potesse provare l’onnipotenza del Signore, che non perdona la bestemmia contro lo Spirito Santo (Mt. 12:31). La gente, vedendo il miracolo, gridò: “Grande è il Dio cristiano! Non vi è altro Dio all’infuori di Lui!” Molti di quelli che credettero, supplicarono i divini fratelli di guarire l’imperatore ed anche l’imperatore stesso implorò i Santi, promettendo di convertirsi al vero Dio, Cristo il Salvatore; i fratelli dunque lo guarirono. Dopo ciò, i Santi Cosma e Damiano furono liberati e mandati via con onori e nuovamente ripresero a curare gli ammalati.

Ciò che l’odio dei pagani e la ferocia delle autorità romane non poterono fare, fu compiuto dall’invidia nera, una delle più forti passioni della natura peccatrice dell’uomo. Un medico anziano, un istruttore, sotto cui I due fratelli avevano studiato le arti della medicina, divenne invidioso della loro fama e dell’onore concesso loro dall’imperatore. Portato alla follia dalla malizia, sopraffatto dalla malizia, convocò i due fratelli, precedentemente i suoi allievi preferiti, proponendo loro di andare insieme a raccogliere varie erbe medicinali. I due fratelli, nell’innocente purezza dei loro cuori che non pensavano male di nessuno, lo seguirono. Una volta lontani, il Vecchio li uccise entrambi con dei sassi e gettò i loro corpi in un fiume.

Così questi due fratelli, i Medici Anargiri Cosma e Damiano, terminarono il loro cammino terreno come martiri. Nonostante avessero dedicato le loro vite nel servire cristianamente il prossimo e fossero sfuggiti alla spada e alle carceri romane, furono viscidamente uccisi dal loro maestro.

Il Signore glorifica quanti sono graditi a Dio. Adesso, per le preghiere dei santi martiri Cosma e Damiano, Dio concede la guarigione a quanti con fede ricorrono alla loro celeste intercessione.

I Santi Anargiri Cosma e Damiano di Roma non sono da confondere con i Santi Anargiri Cosma e Damiano dell’Asia Minore (di cui si fa memoria l’1 Novembre) o con i Santi Anargiri Cosma e Damiano d’Arabia (17 Ottobre.

 

Apolytikion, Plagale del Tono Quarto.

Santi anàrgiri e taumaturghi, visitateci nelle nostre infermità: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date a noi.

 

Kondákion, Tono Secondo

Voi che avete ricevuto la grazia delle guarigioni, effondete vigore su quelli che sono nelle sofferenze, o gloriosi medici taumaturghi Cosma e Damiano; ma con la vostra visita abbattete anche la tracotanza degli avversari, sanando il mondo con i vostri prodigi.

 

  • 01.07: Memoria di San Basilio, igumeno del monastero di Bathyrryax

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Questo santo proveniva dalla Cappadocia e visse negli anni dell’imperatore Costantino il Porfirogenito (901 – 959), figlio di Leone il Filosofo e di Zoe. Costruì il monastero di Bathyrryax nella città di Triglia in Bitinia e si distinse non solo per la pietà ma anche per l’educazione e lo zelo nel servire la fede e la Chiesa. Nel monastero da lui fondato fungeva anche da maestro nei confronti di tanti giovani devoti, molti dei quali si distinsero poi nell’insegnamento al popolo e nell’eccellente amministrazione di altri monasteri.

               

  • 01.07: Memoria di San Costantino il taumaturgo

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

San Costantino il taumaturgo è sconosciuto nei sinassari, ma famoso, nell’isola di Cipro, come martire. Nel XII secolo, tornato dalla Terra Santa, si stabilì in un monastero a Cipro insieme a 300 altri pellegrini. Ma lui, insieme ad altri tre monaci, fu ucciso da Savino, governatore dell’isola, per la sua fede in Cristo.

Questa informazione ci è stata data da Konstantinos Sathas. Ma sembra che questa in quell’epoca non vi fosse un tale governatore a Cipro. Si tratterebbero dunque di due diversi santi di nome Costantino. Uno di loro deve aver vissuto al tempo di Savino (III-IV secolo) ed è il megalomartire, mentre il santo dei 300 pellegrini visse nel XII secolo. (Da http://www.saint.gr/1963/saint.aspx)

 

  • 01.07: Memoria di San Pietro d’Evandro

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Il beato Pietro visse ai tempi degli imperatori Costantino e Irene (780). Suo padre lo chiamò Costantino, era un patrizio e un generale dell’Impero, così Pietro ebbe la possibilità di studiare filosofia e altre scienze nelle migliori scuole. In seguito si sposò, e dopo la morte del padre divenne Domestico delle scuole e Patrizio, durante il regno di Niceforo I. In una campagna militare fallita contro i Bulgari, Pietro e altri cinquanta aristocratici vennero catturati. Si dice che gli apparve San Giovanni Evangelista, che lo liberò e lo riportò in patria. Ma Pietro disprezzava le cose del mondo, si recò sul monte Olimpo e divenne monaco al seguito di San Giovanniccio.

Dopo trentaquattro anni, nell’847, quando il suo gheronda morì, tornò a Costantinopoli. Lì, vicino al Tempio di Evandro che aveva costruito lui stesso, fece una piccola capanna. All’interno di questa capanna, visse per otto anni nell’ascesi. Morì in pace nell’anno 854.