- Celebriamo la santa PROTEZIONE della nostra Sovrana, la Madre di Dio e Sempre Vergine Maria
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Lo stesso giorno, celebriamo la santa PROTEZIONE della nostra Sovrana, la Madre di Dio e Sempre Vergine Maria.
La festa della santa Protezione della Madre di Dio[1] è stata istituita in seguito ad una visione che ebbe il Nostro santo Padre Andrea, il Folle per Cristo[2] , un giorno in cui si celebrava una vigilia nella chiesa di Blacherne a Costantinopoli. Alle quattro della notte il santo immerso in preghiera alzò i suoi occhi verso il cielo e vide la Santa Madre di Dio stare al di sopra dell’assemblea e ricoprire i fedeli con il suo velo (maphorion). Andrea si assicurò della realtà della visione presso il suo discepolo che era stato anche lui reputato degno di contemplare questo spettacolo. Il santo si precipitò allora nel santuario, aprì il cofano che conteneva il prezioso velo della regina del mondo, e, inginocchiato avanti alle porte sante, lo stese sopra la folla. Il velo era così grande che ricopriva tutta la numerosa assemblea, ma restava sospeso in aria, sostenuto da una forza misteriosa. La Madre di Dio si sollevò allora in cielo, circondata da un forte lampo luminoso, e scomparve, lasciando al popolo cristiano il santo velo a garanzia della sua protezione benevolente. Questa protezione, la Madre di Dio la mostrò a più riprese a riguardo della città imperiale e, per analogia, verso tutta la Santa Chiesa di Cristo, la nuova Gerusalemme. È in effetti dappertutto ed in ogni momento, che la Sovrana del mondo stende misticamente il suo velo sui cristiani, facendo salire verso il suo Figlio e Signore le sue preghiere e le sue intercessioni per la salvezza del mondo.
Note:
1) Questa festa è particolarmente solenne nella Chiesa slava. In Grecia, dopo il 1960, è stata spostata al 28 ottobre in memoria alla protezione accordata dalla Madre di Dio alle truppe greche che resistevano all’invasione nazista sul fronte albanese nel 1940.
2) Commemorato il 28 maggio. C’erano due principali santuari consacrati alla Madre di Dio a Costantinopoli: la chiesa di Blacherne che custodiva il Mamphorion e la chiesa di Chalcoprateia dove si veneravano le vesti e la cintura della Vergine (cf. 2 luglio).
- Memoria del nostro santo Padre ROMANO il MELODE
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Lo stesso giorno (1° ottobre), memoria del nostro santo Padre ROMANO il MELODE.
Il nostro santo padre Romano era originario di Emessa in Siria, divenne diacono della chiesa di Beyrut installandosi a Costantinopoli sotto il regno dell’imperatore Anastasio I (496). Benché fosse brillante per le virtù e fedele a tutti gli offici della chiesa della Madre di Dio di Cyr, alla quale egli era attaccato, Romano fu dotato di una voce forte poco armoniosa, per cui non poteva cantare come avrebbe desiderato la gloria del creatore. Un giorno che era andato nella chiesa di Blacherne per assistere alla Natività, la Madre di Dio gli apparve tenendo in mano una pergamena arrotolata che gli donò da magiare. Subito, appena ebbe gustato, una dolcezza ineffabile riempì la sua bocca e, salendo sull’ambone, si mise a cantare con una voce angelica il kontakion che è stato trasmesso fino ai giorni nostri: << La Vergine in questo giorno partorisce l’essere sovrasostanziale…[1]>> .
Questo dono lo conservò tutto il resto della sua vita e, ispirato dal Santo Spirito, egli ornò di sublimi inni la maggior parte dell’anno liturgico. Si attribuiscono a lui più di 1000 kontakia, di cui il celebre Acatisto alla Madre di Dio. Egli morì in pace per raggiungere il coro degli Angeli, che aveva così ben imitato sulla terra.
1) Kontakion della Natività. Solo la prima strofa è rimasta nei nostri libri liturgici, dopo la 6a ode del canone dei Mattutini del 25 dicembre.
- Memoria del santo Apostolo ANANIA
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
╬ Il primo di questo mese, memoria del santo Apostolo ANANIA.
San Anania era originario di Damasco, dove fu consacrato vescovo dagli Apostoli. Fu a lui che, tre anni dopo la sua Ascensione al cielo, il Signore inviò san Paolo, a cui si era rivelato in cammino e che aveva reso cieco per il lampo folgorante della Sua luce. Imponendo le mani sugli occhi di Paolo, Anania gli rese la vista, poi lo battezzò. Egli fece numerosi miracoli a Damasco e a Eleuteropoli, conducendo così un gran numero di pagani ad abbracciare la fede nel Signore Gesù Cristo e si acquistò una tale fama che le autorità lo considerarono come un uomo pericoloso. Il governatore Luciano lo fece arrestare e colpire a colpi di nerbo di bue, gli scorticò i costati, gli bruciò le carni con torce, poi, gettato fuori le mura delle città, gli fece lasciare questo soggiorno terrestre lapidandolo.