- 08: memoria del nostro venerando padre Elia il Nuovo
Archimandrita Antonio Scordino
Questo nostro padre nacque in Enna, dalla nobile famiglia Rachitis, e si chiamò Giovanni. Rapito dai Saraceni e venduto come schiavo in Africa, ma la santità del giovane non restò nascosta all’Emiro che lo liberò e gli diede il permesso di recarsi a Gerusalemme. Così attorno all’878 fu benedetto monaco dal patriarca Elia III, che gli diede il proprio nome. Dopo qualche tempo trascorso al Sinai, si recò ad Alessandria, diretto per la Persia, ma la rivolta degli Zanģ, lo costrinse a tornare sui suoi passi e a recarsi ad Antiochia. Da lì, raggiunte la costa dell’Africa, si imbarcò per Palermo, dove ritrovò la madre, ormai vedova, e attorno all’880 si recò a Taormina, dove il figlio del nobile Giona si fece suo discepolo, prendendo il nome di Daniele. Elia con Daniele si recò quindi nel Peloponneso, stabilendosi in una grotta presso il tempio dei Santi Cosma e Damiano, non lontana da Sparta. Passato poi a Butrinto in Epiro, si recò a Corfù, ospite del vescovo Demetrio, già protopapàs di Reggio, e quindi in Calabria dove, nella Regione delle Saline, fondò un monastero. Nell’888 per qualche anno fu a Patrasso. Convocato dall’imperatore Leone VI, Elia con Daniele raggiunse Naupatto, traversò la Grecia centrale e la Tessaglia, e giunto a Tessalonica si recò a venerare le reliquie di san Demetrio. Sentendosi mancare, si fece portare con una barella accanto alle stufe dei bagni pubblici, dietro la basilica. Chiamò Daniele e gli disse: “Non lasciarmi qui, e non fare trasportare il mio corpo nella Capitale. L’imperatore cercherà di ottenerlo: tu mandagli la lettera che ti ho consegnato; egli farà secondo quanto vi è scritto. Elia parte: addio”. E così detto, si addormentò in pace, nel 903. Sino a giugno dell’anno successivo, poco prima che Tessalonica cadesse in mano agli infedeli, le venerande spoglie rimasero a San Giorgio; giunse infine a venerarle il senatore Vardas: aperta la cassa, il corpo di Elia fu trovato integro ed emanante un penetrante profumo. Una delegazione imperiale, presieduta dal nobile Giorgio, un calabrese residente a Nuova Roma, prelevò la salma e la riportò nel Monastero delle Saline.
- 08: Sant’Elia il Giovane, bibliografia
Sant’Elia il Giovane, schiavo dei Saraceni in Africa del Nord e poi monaco in Calabria, significativo testimone del monachesimo italo greco
A Salonicco, nell’odierna Grecia, transito di sant’Elia il Giovane, monaco secondo l’insegnamento dei Padri orientali, che, dopo aver molto patito per la fede da parte dei Saraceni, condusse con grande forza d’animo in Calabria e in Sicilia una severa vita di austerità e di preghiera.
Απολυτίκιον
Της ερήμου πολίτης,. ήχος α’
Των οσίων το κλέος και Θεσβίτου συνώνυμον, τον εκ Σικελίας φανέντα και εν Λακωνία ασκήσαντα. συνόμιλον των Ιαματικών, τον σώζοντα ημάς εκ πειρασμών. προοράσεων γαρ θείων, τον μηνυτήν Ηλίαν ευφημήσωμεν. δόξα τω σε δοξάσαντι Χριστώ, δόξα τω σε θαυμαστώσαντι, δόξα τω ενεργούντι διά σου πάσιν ιάματα.
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Consultare da pagina 115 a pagina 123
Ombre della Storia di Antonio Monaco edizioni Asterios
Leggere
Vite dei Santi Elia di Enna e Filarete l’Ortolano
Sta in
http://www.calabriaortodossa.it/joomla//joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=44:vita-dei-santi-elia-di-enna-e-filarete-lortolano&catid=39:calabria
ed anche
http://racitifamily.altervista.org/A2.1-vita.html
ed ancora
Note agiografiche su due ecisti del monachesimo italo-greco di nome Elia
http://www.italiamedievale.org/portale/note-agiografiche-ecisti-monachesimo-italo-greco-elia/
Leggere
Il Convegno: “La figura monastica, la spiritualità e la grandiosa opera di Sant’Elia di Enna..”l
http://www.ilcampanileenna.it/vita-di-sant-elia.html
Al Convegno ha presenziato e presieduto Sua Eminenza il Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso di Italia e Malta
http://www.ilcampanileenna.it/convegno-su-sant-elia-di-enna.html