19 aprile- Memoria del santo ieromartire Pafnuzio (persecuzione di Diocleziano); del santo patriarca di Costantinopoli Trifone (931); dei santi martiri Teodoro, Filippa sua madre, Dioscoro, Socrate e Dionigi, di Perge in Panfilia (II sec.); di sant’Agatangelo ‘di Esfigmenu’ (1818); del beato Giorgio il confessore, vescovo di Pisidia (8° sec.); del beato Simeone, igumeno del monastero atonita Filotheu (1594)

Sinassario

Il 19 di questo mese memoria del santo ieromartire Pafnuzio.
Stichi. Non era conveniente nascondere in un sepolcro di silenzio Pafnuzio, celato in una tomba di terra. Il diciannove si compì la sorte di Pafnuzio.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Teodoro a Perge di Panfilia.
Stichi. Apparisti partecipe della passione di colui che subì passione e superiore alle passioni, o Teodoro.

Lo stesso giorno la santa martire Filippa, madre di san Teodoro, perì di spada.
Stichi. Amo Filippa come madre dell’atleta, amo Filippa come atleta che affrontò la spada.

Lo stesso giorno i santi Socrate e Dionigi perirono trapassati da una lancia.
Stichi. Un tempo lancia colpì il corpo dell’Altissimo, ma ora trafigge anche due martiri vivi.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Giorgio il confessore, vescovo di Pisidia.
Stichi. Come grande agricoltore Giorgio aveva coltivato ogni sorta di virtù.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Trifone, arcivescovo di Costantinopoli. La sua sinassi si compie nella santissima Grande Chiesa.
Stichi. Amando Dio, Trifone che avversava il piacere, stava nella dimora di Dio.

Per le preghiere dei tuoi santi, Cristo Dio, abbi pietà di noi e salvaci. Amìn.

 

 
• 19.04: Memoria di San Teodoro di Perge, martire
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il Santo Martire Teodoro era di Perge in Panfilia, e subì il martirio al tempo dell’imperatore Antonino (138-161). Pieno di zelo per la fede, ridusse in rovina templi pagani. Venne per questo arrestato, e subì terribili torture. Venne messo su di una griglia incandescente, poi, coi piedi legati, lo trascinarono. Ancora, lo gettarono in una fornace con i soldati Socrate e Dionigi, e il sacerdote pagano Dioscoro che, assistendo al martirio del Santo, credette in Cristo. Lo salvarono dalla fornace per poi crocifiggerlo e colpirlo con frecce per tre giorni consecutivi. Così subì il martirio il santo Teodoro, procurandosi la corona del martirio e della gloria.
La madre di San Teodoro, Filippa, dopo la morte in croce di suo figlio, confessò Cristo come vero Dio e subì anch’essa il martirio di spada. Il Santo Martire Dioscoro subì il martirio sul rogo e i Santi Martiri Socrate e Dionigi per i colpi di una lancia in una fornac

• 19.04: Memoria del santo ieromartire Pafnuzio
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
San Pafnuzio visse durante gli anni dell’imperatore Diocleziano (284-305). Quando quello proclamò la persecuzione contro i cristiani, il prefetto Arriano pensò di arrestare Pafnuzio nei deserti dell’Egitto, dove viveva, ma quello gli venne incontro spontaneamente. Arriano ordinò che Pafnuzio venisse torturato sul posto. Gli strapparono la carne al punto che le sue viscere erano diventate visibili. Pafnuzio pregava e, miracolosamente, le sue ferite si rimarginarono, fatto per il quale i due soldati che lo torturavano credettero in Cristo. Arriano fece decapitare i due soldati e gettò Pafnuzio in prigione. Lì, incontrò 40 notabili, incarcerati per questioni fiscali, riuscendo a convertirli alla vera fede. Arriano lo venne a sapere e con rabbia li bruciò tutti vivi, ma Pafnuzio scomparve miracolosamente dalla sua vista. Siccome nel frattempo aveva portato molti altri alla fede cristiana, si presentò di nuovo ad Arriano, che ordinò che venisse ucciso e che il suo corpo venisse fatto a pezzi. Quando Arrianο andò a constatare di persona l’esecuzione dei suoi ordini, le parti del corpo si unirono davanti a lui e Pafnuzio, vivo di fronte a lui, gli disse: “Mi conosci, Arrianο? Tutte queste cose meravigliose su di me sono state fatte dal mio Signore Gesù Cristo, in modo che sia evidente la tua empietà, perché tu capisca che, combattendo contro di lui, ti affatichi inutilmente, e che adori idoli sordi e ciechi fatti di materia inanimata.” Il miracolo portò alla fede un intero battaglione di soldati. Disperato, Arriano mandò Pafnuzio a Roma, dove fu crocifisso. La Chiesa onora la loro memoria anche il 25 settembre.
[da www.saints.gr]

19 aprile Patriarchi Άγιος Τρύφων Πατριάρχης Κωνσταντινούπολης
• 19.04: Memoria di san Trifone, patriarca di Costantinopoli
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Dopo la morte del patriarca Stefano II, il monaco Trifone fu eletto suo successore nel dicembre 928. Trifone era un monaco di un monastero in Asia Minore e si distingueva per la sua pietà e santità. La Chiesa lo scelse, per la sua alta statura morale. Anche l’imperatore Romano Lecapeno appoggiò la sua elezione, ma intravedendo una certa opportunità. In altre parole, pensava che dopo un po’ di tempo sarebbe stato facile per lui convincere Trifone a dimettersi, per nominare al suo posto suo figlio Teofilatto. Ecco perché aiutò Trifone nella sua opera per la Chiesa, con molte elemosine e donazioni a monasteri e orfanotrofi. Tuttavia, poiché Romano era impaziente, nel 931, quando suo figlio aveva solo 15 anni, disse al Patriarca di dimettersi, in modo che suo figlio potesse salire al trono. Trifone, ovviamente, non era d’accordo, perché il principe era minorenne e avrebbe creato un terribile scandalo e una macchia sulla Chiesa. Quindi Romano scelse l’allora metropolita di Cesarea Teofane, che il popolo chiamava “maiale” per la sua spudoratezza, e ottenne fraudolentemente la firma dell’ignaro Trifone su un foglio di carta bianca, su cui fu poi redatto l’atto delle sue dimissioni, riuscendo così a cacciarlo e mettere al suo posto il sedicenne Teofilatto, che lasciò un ricordo vergognoso per il suo comportamento scandaloso. San Trifone si ritirò in un monastero, dove visse in pace per altri tre mesi per poi addormentarsi nel Signore.
[da www.saints.gr]

19 aprile- Memoria del santo ieromartire Pafnuzio (persecuzione di Diocleziano); del santo patriarca di Costantinopoli Trifone (931); dei santi martiri Teodoro, Filippa sua madre, Dioscoro, Socrate e Dionigi, di Perge in Panfilia (II sec.); di sant’Agatangelo ‘di Esfigmenu’ (1818); del beato Giorgio il confessore, vescovo di Pisidia (8° sec.); del beato Simeone, igumeno del monastero atonita Filotheu (1594)

Sinassario

Il 19 di questo mese memoria del santo ieromartire Pafnuzio.
Stichi. Non era conveniente nascondere in un sepolcro di silenzio Pafnuzio, celato in una tomba di terra. Il diciannove si compì la sorte di Pafnuzio.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Teodoro a Perge di Panfilia.
Stichi. Apparisti partecipe della passione di colui che subì passione e superiore alle passioni, o Teodoro.

Lo stesso giorno la santa martire Filippa, madre di san Teodoro, perì di spada.
Stichi. Amo Filippa come madre dell’atleta, amo Filippa come atleta che affrontò la spada.

Lo stesso giorno i santi Socrate e Dionigi perirono trapassati da una lancia.
Stichi. Un tempo lancia colpì il corpo dell’Altissimo, ma ora trafigge anche due martiri vivi.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Giorgio il confessore, vescovo di Pisidia.
Stichi. Come grande agricoltore Giorgio aveva coltivato ogni sorta di virtù.

Lo stesso giorno memoria del nostro santo padre Trifone, arcivescovo di Costantinopoli. La sua sinassi si compie nella santissima Grande Chiesa.
Stichi. Amando Dio, Trifone che avversava il piacere, stava nella dimora di Dio.

Per le preghiere dei tuoi santi, Cristo Dio, abbi pietà di noi e salvaci. Amìn.

 

 
• 19.04: Memoria di San Teodoro di Perge, martire
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il Santo Martire Teodoro era di Perge in Panfilia, e subì il martirio al tempo dell’imperatore Antonino (138-161). Pieno di zelo per la fede, ridusse in rovina templi pagani. Venne per questo arrestato, e subì terribili torture. Venne messo su di una griglia incandescente, poi, coi piedi legati, lo trascinarono. Ancora, lo gettarono in una fornace con i soldati Socrate e Dionigi, e il sacerdote pagano Dioscoro che, assistendo al martirio del Santo, credette in Cristo. Lo salvarono dalla fornace per poi crocifiggerlo e colpirlo con frecce per tre giorni consecutivi. Così subì il martirio il santo Teodoro, procurandosi la corona del martirio e della gloria.
La madre di San Teodoro, Filippa, dopo la morte in croce di suo figlio, confessò Cristo come vero Dio e subì anch’essa il martirio di spada. Il Santo Martire Dioscoro subì il martirio sul rogo e i Santi Martiri Socrate e Dionigi per i colpi di una lancia in una fornac

• 19.04: Memoria del santo ieromartire Pafnuzio
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
San Pafnuzio visse durante gli anni dell’imperatore Diocleziano (284-305). Quando quello proclamò la persecuzione contro i cristiani, il prefetto Arriano pensò di arrestare Pafnuzio nei deserti dell’Egitto, dove viveva, ma quello gli venne incontro spontaneamente. Arriano ordinò che Pafnuzio venisse torturato sul posto. Gli strapparono la carne al punto che le sue viscere erano diventate visibili. Pafnuzio pregava e, miracolosamente, le sue ferite si rimarginarono, fatto per il quale i due soldati che lo torturavano credettero in Cristo. Arriano fece decapitare i due soldati e gettò Pafnuzio in prigione. Lì, incontrò 40 notabili, incarcerati per questioni fiscali, riuscendo a convertirli alla vera fede. Arriano lo venne a sapere e con rabbia li bruciò tutti vivi, ma Pafnuzio scomparve miracolosamente dalla sua vista. Siccome nel frattempo aveva portato molti altri alla fede cristiana, si presentò di nuovo ad Arriano, che ordinò che venisse ucciso e che il suo corpo venisse fatto a pezzi. Quando Arrianο andò a constatare di persona l’esecuzione dei suoi ordini, le parti del corpo si unirono davanti a lui e Pafnuzio, vivo di fronte a lui, gli disse: “Mi conosci, Arrianο? Tutte queste cose meravigliose su di me sono state fatte dal mio Signore Gesù Cristo, in modo che sia evidente la tua empietà, perché tu capisca che, combattendo contro di lui, ti affatichi inutilmente, e che adori idoli sordi e ciechi fatti di materia inanimata.” Il miracolo portò alla fede un intero battaglione di soldati. Disperato, Arriano mandò Pafnuzio a Roma, dove fu crocifisso. La Chiesa onora la loro memoria anche il 25 settembre.
[da www.saints.gr]

19 aprile Patriarchi Άγιος Τρύφων Πατριάρχης Κωνσταντινούπολης
• 19.04: Memoria di san Trifone, patriarca di Costantinopoli
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Dopo la morte del patriarca Stefano II, il monaco Trifone fu eletto suo successore nel dicembre 928. Trifone era un monaco di un monastero in Asia Minore e si distingueva per la sua pietà e santità. La Chiesa lo scelse, per la sua alta statura morale. Anche l’imperatore Romano Lecapeno appoggiò la sua elezione, ma intravedendo una certa opportunità. In altre parole, pensava che dopo un po’ di tempo sarebbe stato facile per lui convincere Trifone a dimettersi, per nominare al suo posto suo figlio Teofilatto. Ecco perché aiutò Trifone nella sua opera per la Chiesa, con molte elemosine e donazioni a monasteri e orfanotrofi. Tuttavia, poiché Romano era impaziente, nel 931, quando suo figlio aveva solo 15 anni, disse al Patriarca di dimettersi, in modo che suo figlio potesse salire al trono. Trifone, ovviamente, non era d’accordo, perché il principe era minorenne e avrebbe creato un terribile scandalo e una macchia sulla Chiesa. Quindi Romano scelse l’allora metropolita di Cesarea Teofane, che il popolo chiamava “maiale” per la sua spudoratezza, e ottenne fraudolentemente la firma dell’ignaro Trifone su un foglio di carta bianca, su cui fu poi redatto l’atto delle sue dimissioni, riuscendo così a cacciarlo e mettere al suo posto il sedicenne Teofilatto, che lasciò un ricordo vergognoso per il suo comportamento scandaloso. San Trifone si ritirò in un monastero, dove visse in pace per altri tre mesi per poi addormentarsi nel Signore.
[da www.saints.gr]