- 08: Memoria del del santo martire Callinico, arcivescovo di Costantinopoli
Archimandrita Antonio Scordino
memoria del santo martire Callinico, arcivescovo di Costantinopoli, che fu esiliato nell’antica Roma, nell’705.
- 08: Memoria del nostro venerando padre Nicola il Siculo, che fondò il monastero del Monte Skotinì in Eubea
Traduzione a cura di Giovanni Joseph Fumusa
Tratto da https://www.johnsanidopoulos.com/2016/08/saint-nicholas-sicilian.html
SAN NICOLA IL SICILIANO
San Nicola nacque e crebbe in Sicilia qualche tempo prima il XII secolo. Fin dalla giovane età si dedicò a Dio e desiderava la vita monastica. Per questo motivo si allontanò dalla propria patria e giunse ad Evia, in Grecia, per trovare un luogo in cui vivere in ascesi. Trovò un luogo spartano, una gola nei pressi del mare, dove si trovava un Monastero della Theotokos, e lì si sottomise all’abate.
Dopo una breve permanenza in Monastero, desiderò vivere una vita d’esicasmo e di intensa lotta spirituale quindi, con la benedizione dell’abate, andò sul Monte Neotakos (oggi chiamato Skoteini) al Metochion di Dirfyos, un luogo inaccessibile. La visione di una luce gli indicò dove edificare una chiesa dedicata a San Nicola di Myra. Tuttavia, sebbene il luogo si trovasse al di sopra di un fiume, non v’era acqua da bene. Quindi il Santo pregò e, dopo aver colpito una roccia, sgorgò dell’acqua, a gloria di Dio, e quest’acqua continua a scorrere ancora oggi.
Con l’aiuto dei monaci del Monastero della Theotokos nei pressi della gola, edificò la chiesa e, attorno ad essa, delle celle, facendone un complesso monastico. La radiosità delle virtù del Santo portò molti a cercare la sua guida nella vita spirituale. Per assicurare la santità del luogo e renderlo un porto di salvezza, divenne avaton (inaccessibile al sesso opposto).
Si dice che un giorno, quando il Santo stava seduto al pozzo, mentre era uno stato di preghiera, venne un uccello causandogli disturbo, per cui il Santo lo rimproverò con il segno della Croce, ed esso divenne immediatamente di pietra. Un’altra volta, alcuni pirati musulmani giunsero ad Evia e ormeggiarono vicino al Monastero di Neotakos. Catturarono il Santo assieme ad altri monaci conducendoli a forza sulla nave. Vi fu una forte tempesta e la nave fu a imminente rischio d’affondare. Al contempo i pirati non avevano acqua e avevano bisogno di bere. San Nicola dunque si inginocchiò e pregò e la tempesta si placò immediatamente e l’acqua salmastra si trasformo in acqua dolce potabile. I pirati furono sconvolti da questi miracoli, riconobbero la sua santità e fecero tornare i prigionieri al monastero.
Dopo aver vissuto una vita gradita a Dio e avendo condotto il suo gregge con il suo grande esempio, San Nicola partì verso il Signore il 23 agosto di un anno sconosciuto. Fu sepolto alla destra della chiesa, come egli stesso aveva indicato nella regola del Monastero: “Fratelli e Padri, se voi non andrete via da qui, neanch’io mi ritirerò, né nel presente, né nel futuro.”
Dopo molti anni, il Monastero venne abbandonato e il luogo di sepoltura del Santo venne dimenticato. Nel 1853, un bambino di Glyphada fece un sogno in cui gli venne indicato il luogo della tomba del Santo. Andando al Metochion di Dirfyos, trovarono la sacra reliquia del Santo e la chiesa di San Nicola fu edificata per ospitare il sacro tesoro. La gente del luogo celebra la sua memoria il 23 di agosto e le reliquie del Santo continuano a fare miracoli.
Apolytikion, Tono I.
Come un angelo vivesti sul Monte Neotakos grazie alla tua condotta ascetica o teoforo Nicola, e con lo splendore delle tue venerabili virtù fosti la luce per Evia tutta, e per questo la tua sacra memoria onoriamo, gridando: Gloria a Colui che ti ha donato la forza, Gloria a Colui il quale ti ha incoronato, Gloria a Colui il quale compie attraverso di te ogni sorta di guarigione.
Kontakion, Tono pl. IV.
Infante sei stato dedicato a Dio, e ti sei mostrato luminare splendente o saggio, chiamato vanto dei Venerabili, fondatore del Monte Neotakos, divino supporto degli asceti, e fervido intercessore di coloro che ti onorano, per cui gridiamo: Gioisci, o Padre Nicola.
Megalynarion
Gioisci, incantevole germoglio della Sicilia, ornamento di Evia, luogo di virtù. O Santissimo Nicola, Tesoro di amore, la nostra Evia ricorda, o Padre.
23.08: Memoria di San Moderato Vescovo di Verona