- Il CONCEPIMENTO del santo illustre Profeta e Precursore GIOVANNI BATTISTA
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Allorché nostro Signore e Dio, il Figlio unico e Verbo del Padre, si preparava a discendere dall’alto del Cielo, per essere concepito in maniera immacolata nel seno della Vergine Madre di Dio, volle confermare e annunciare questo miracolo tra i miracoli con una meraviglia che gli somigliava senza essere identica. È così che perché in tutto san Giovanni Battista fosse Precursore del Cristo, che sei mesi prima della visita dell’Arcangelo Gabriele alla Madre di Dio, quest’ultimo apparve al grande sacerdote Zaccaria, nel momento in cui entrava nel Santo dei Santi, per compiere il sacrificio dell’incenso e pregare per il popolo. Vedendolo, Zaccaria fu preso da paura, l’Angelo lo rassicurò e gli disse: << Non aver paura, Zaccaria, le tue preghiere sono state esaudite e la tua donna Elisabetta ti darà un figlio che tu chiamerai Giovanni. Ci sarà per te gioia e allegria e molte genti gioiranno di questa nascita. Poiché egli sarà grande avanti al Signore e sarà riempito di Spirito Santo dal seno di sua madre >> (Luca 1,13-15). Zaccaria e sua moglie erano vecchi, per cui dubitò un’istante della verità della parola dell’Angelo e che << quando Dio vuole, l’ordine della natura è vinto >>. Perciò Gabriele gli annunciò, per punirlo e insegnargli a non utilizzare la sua lingua se non per glorificare Dio, egli sarebbe rimasto muto fino alla nascita del bambino.
- Il santo martire NICOLA il droghiere
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Nicola era figlio di un droghiere di Costantinopoli, i suoi pii genitori, incoraggiati dai suoi notevoli doni nello studio, gli assicurarono una buona educazione. All’età di quindici anni, suo padre lo prese per aiuto nel commercio e gli fece dare simultaneamente lezione di turco dal parrucchiere vicino. Poiché il ragazzo faceva progressi notevoli e mostrava una rara intelligenza, il suo maestro, con cooperazione del diavolo, cercò di convincerlo a diventare musulmano. Un giorno, alla fine di una lezione, allorché dei giannizzeri erano presenti nel negozio del parrucchiere, costui diede al ragazzo la confessione di fede musulmana, come se si trattasse di un esercizio di lettura. Il ragazzo eseguì docilmente non sapendo di cosa si trattasse. Appena finita di leggere, i turchi acclamarono di gioia, volendo così mettere Nicola al fatto compiuto. Ma costui resistette, proclamando avanti a tutti la sua fedeltà al Cristo. Venne condotto avanti al giudice che cercò a sua volta di convincerlo con adulazioni e proposte alettanti. Poi venne gettato sessantacinque giorni in prigione con i criminali, senza pane né acqua. Quando uscì ridondava di gioia e di una luce che non era di questo mondo. Né i colpi, né le minacce di tortura e di morte poterono smuovere la sua risoluzione. Fu così condannato ad avere la testa tagliata, sotto il pretesto che aveva rinnegato la fede musulmana. Nicola andò sul luogo del supplizio, raggiante come se andava nella camera nuziale. Allorché la sua testa innocente cadde sotto la spada del carnefice, tutti poterono vedere una luce divina circondare il suo santo corpo per tre notti di seguito. Le sue reliquie compirono numerosi miracoli e guarigioni per quelli che si avvicinarono con fede.
- Il santo neomartire GIOVANNI di Konitsa
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
Giovanni nacque a Konitsa, nell’antico Epiro, da genitori musulmani. Suo padre era un reputato sheikh[1], membro dell’ordine dei Dervisci. All’età di ventisei anni si installò a Ioannina e godeva del rispetto di tutti essendo il figlio dello sheikh e lui stesso derviscio. Egli divenne il derviscio titolare del maestro d’Etolia, Issouf l’Arabo, che dirigeva le armate turche dopo la guerra contro i russi, dichiarata per il possesso delle isole ionie. Benché fosse ancora nelle tenebre dell’empietà, il giovane viveva secondo la sua coscienza e condivideva come conseguenza molti punti della condotta cristiana. Dopo la partenza di Issouf dall’Etolia, abitò nella regione avvicinandosi sempre di più ai cristiani. Finalmente prese la decisione di chiedere il santo Battesimo ma nessuno osava darglielo per paura di ritorsioni. Perciò Giovanni fu battezzato nell’isola di Itaca e poi installandosi in un villaggio di nome Xiromèron, si sposò e restò nascosto da tutti, lavorando come semplice garzone campestre. Nel 1813, apprendendo che suo figlio era divenuto cristiano, il padre lo fece cercare da due dervisci, per convincerlo a ritornare all’Islam. Costoro lo scoprirono, ma nessuno dei loro sofismi poté convincere il benemerito, che non prestò alcuna attenzione ai loro discorsi. In seguito a questa visita, la sua identità venne scoperta dalle autorità della regione che lo fecero prendere dai soldati. Ad ogni parola del giudice, il santo rispondeva: “Io sono cristiano e mi chiamo Giovanni”.
Dopo molti maltrattamenti e vessazioni, si decise di tagliargli la testa. Al momento dell’esecuzione, poiché non gli si accordò il permesso di liberargli le mani per fare il segno della croce, il benemerito gridò come il ladrone: “Ricordati di me, Signore, quando sarai nel tuo Regno”. Poi inclinò docilmente la testa e morì il 23 settembre 1814. Il suo corpo, che i turchi volevano abbandonare ai cani, fu raccolto e segretamente seppellito dai fedeli.
1) Nell’islam lo sheikh è una sorte di padre spirituale, considerato come un santo vivente. Tale santità è spesso ereditaria.
- Memoria della nostra veneranda madre Sofia
Archimandrita Antonio Scordino
Memoria della nostra veneranda madre Sofia, che visse asceticamente nella necropoli di Pantalica, presso Siracusa