• 06: NATIVITA’ del venerabile e glorioso Profeta e Precursore GIOVANNI BATTISTA

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

+ Il 24 di questo mese celebriamo la NATIVITA’ del venerabile e glorioso Profeta e Precursore GIOVANNI BATTISTA.

 

Dopo che l’Arcangelo Gabriele ebbe lasciato la Tutta-Santa Madre di Dio, dopo averle annunciato la Buona Novella del suo concepimento verginale, prendendo come prova delle sue parole il concepimento di sua cugina Elisabetta (25 marzo), Maria andò in Giudea, nel villaggio dove vivevano Elisabetta e Zaccaria [1]. Ella salutò sua cugina e subito il feto di sei mesi saltò d’allegrezza nel seno di Elisabetta, facendosi precursore del Salvatore già prima della nascita. Riempita di Spirito Santo, Elisabetta prestò la sua voce al Profeta e gridò:<< Benedetta sei tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno! Come mi è donato che venga a me la madre del mio Signore? (Lc 1. 39,44). Maria le rispose con il suo ammirabile canto di rendimento di grazie:<< L’anima mia magnifica il Signore… >> [2].

Ella restò tre mesi da Elisabetta, assistendola e intrattenendola con lei sulle meraviglie di Dio, poi rientrò a casa sua.

Essendo passato il tempo in cui Elisabetta doveva partorire, mise al mondo un figlio che fu accolto con gioia e allegria da tutto il parentado e il vicinato. L’ottavo giorno, mentre si procedeva alla circoncisione del neonato, gli si volle dare il nome di suo padre Zaccaria, secondo il costume. Ma Elisabetta prese la parola e disse in maniera categorica:<< No, egli si chiamerà Giovanni! >> (Lc 1,59). coloro che erano presenti obiettarono che nessuno della parentela aveva questo nome e, indirizzandosi come prova a Zaccaria, che era rimasto sordo e muto dopo la vista dell’Arcangelo Gabriele, ella chiese il suo parere. Costui prese un foglio e scrisse: Giovanni è il suo nome >>. In quell’istante liberato dal suo mutismo e riempito di Spirito Santo si mise a profetizzare e indirizzò a Dio quest’inno:<< Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, poiché ha visitato e liberato il suo popolo ed ha suscitato una potenza di salvezza nella casa di Davide suo servitore, come aveva annunciato ai suoi Profeti nei tempi antichi (…) E tu, piccolo bambino, sarai chiamato Profeta dell’Altissimo poiché camminerai avanti al Signore, per preparare a lui le vie e per donare al suo popolo la salvezza attraverso la remissione dei peccati… >> (Lc 1,68-79).

Colui che era nato contro ogni aspettativa da un seno avvizzito, e annunciava con la sua nascita una primavera spirituale con cui il Messia, di cui egli preparava la venuta, avrebbe rinnovato le leggi della natura umana sterile e avrebbe aperto la via della deificazione. Lui che era chiamato da Dio a divenire la Voce del Verbo, sciolse così la lingua di suo padre, che era stata legata per la sua mancanza di fede e mise fine alle figure e alle ombre dell’Antica Alleanza. Ultimo dei profeti, Giovanni che secondo la testimonianza del Signore, è il più grande di tutti i nati di donna, è anche il primo degli Apostoli. Nascendo in questo giorno, comincia a brillare nel mondo come la Fiamma della Luce vera, come l’Astro che annuncia il Sole di giustizia e come l’Araldo che proclama l’arrivo del Verbo.

Il timore e la meraviglia si impadronirono di tutti coloro che erano presenti e la notizia si sparse nell’intera Giudea. Il bambino cresceva e il suo spirito si fortificava poiché la Mano del Signore era sudi lui. Quando fu svezzato e capace di camminare si allontanò dalla casa familiare per andare a vivere nel deserto, vestito di una pelle di cammello, una cintura di cuoio e nutrendosi di locuste e miele selvatico. Colui di cui il mondo non era degno, conduceva là una vita senza preoccupazioni, senza tristezza, libero dalle passioni e dagli attacchi delle voluttà, contemplando Dio nel suo cuore e facendo di Lui la sua delizia e consolazione [3]. Prima di lui altri profeti e uomini di Dio avevano vissuto nel deserto come Mosè o Elia, ma vivendo nel deserto come in cielo, Giovanni che era superiore e loro, manifestava in questo ritiro il rinnovamento della natura, di cui era costituito il Precursore, e inaugurava per gli uomini la possibilità di vivere come angeli nella carne, attraverso la verginità, l’ascesi e la contemplazione [4].

Egli condusse questa vita angelica nel deserto fino all’anno quindicesimo del principato di Tiberio Cesare (Lc 3,3) [5], fino a quando la parola di Dio gli ordinò di ritornare verso le regioni abitate per annunciare la venuta del Salvatore e preparare le sue vie esortando gli uomini al pentimento e battezzandoli nel Giordano per la remissione dei loro peccati. Poiché tutti si chiedevano se Giovanni non fosse il Messia atteso da Israele, egli prese la parola e disse:<< Io vi battezzo con dell’acqua ma verrà qualcuno più grande di me ed io non sarò degno neanche di sciogliergli i lacci dei sandali e Lui vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco… >> (Lc 3,15-18). E ancora con altre parole, annunciò al popolo la Buona Novella della Salvezza in Cristo Gesù, Nostro Signore.

Benché tutte e profezie di san Giovanni Battista abbiano trovato il loro compimento, il suo messaggio resta comunque permanente per la Chiesa. Egli non cesserà di essere, fino alla fine dei tempi, il Precursore del Salvatore: annunciando a tutti gli uomini che desiderano acquistare la Salvezza, che è attraverso il pentimento, il rinnegamento dei piaceri di questo mondo, il ritiro nell’esychia e la preghiera che potranno preparare in loro la via attraverso la quale Cristo entrerà, nella potenza del Santo Spirito.

 

Note:

 

1) Ain Karim, 6 Km a ovest di Gerusalemme.

2) MAGNIFICAT che si canta ogni giorno alla nona ode del Mattutino.

3) San Gregorio Palamas, Omelia sul venerabilissimo Giovanni il

Precursore.

4) E’ la ragione per cui spesso viene rappresentato spesso nelle icone con le ali.

5) Cioè nell’anno 28 o 29.