Kontàkion
Tono pl. 4. Autòmelo.
A te, invincibile Stratega, io, la tua città dedico inni di vittoria e ringraziamento per essere stata liberata da terribili sciagure, o Theotòkos; tu, dunque, nella tua insuperabile potenza, liberaci da ogni male affinché acclamiamo: Salve, Sposa non sposata.
Ikos
Un angelo principe fu mandato dal cielo a dire alla Theotòkos il Salve; ed egli si fermò e stupì vedendoti prender corpo e con la sua incorporea voce, Signore, a lei gridava queste cose:
Salve, tu per cui risplenderà la gioia; salve, tu per cui cesserà la maledizione.
Salve, riabilitazione del caduto Adamo; salve, redenzione delle lacrime di Eva.
Salve, altezza inaccessibile a umani pensieri; salve, profondità inscrutabile pur agli occhi degli angeli.
Salve, perché sei il trono del Re; salve, perché por¬ti colui che tutto porta.
Salve, stella rivelante il sole; salve, grem¬bo d’incarnazione divina.
Salve, tu per cui si rinnova il creato; salve, tu per cui pargoletto diviene il Creatore.
Salve, sposa non sposata!
Sinassario
Il 25 di questo mese, Annunciazione della santissima Sovrana nostra, la Theotòkos e sempre Vergine Maria.
Stichi. L’angelo annunciò alla Vergine il Figlio, grande Angelo del supremo consiglio del Padre. Salve, disse a Maria l’angelo il giorno 25.
A lui gloria e potenza nei secoli. Amìn.
- 03: Memoria delle sante martiri Pelagia e Teodosia e del beato Senufio
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Le Sante martiri Pelagia e Teodosia subirono il martirio per decapitazione a Cesarea di Palestina nel 361.
Forse il beato Senufio è quell’asceta di Nitria il quale ebbe la visione dell’icona del nostro Signore Gesù Cristo di cui scrisse Ignazio, l’igumeno del Monastero Akapniou di Tessalonica. Secondo questo racconto, il beato Senufio sosteneva di aver avuto una visione e sentito una voce che gli aveva detto: “Abbandona la tua cella e questa terra e recati al monastero Latomos a Tessalonica. Lì ti vedrò”. Arrivato in quel luogo, il Beato chiese ai monaci, ma non riuscì a vedere quella icona di Cristo. Così fece ritorno a Nitria. Ma di nuovo, però, la voce gli impartì il comando di recarsi a Tessalonica, dove avrebbe visto l’icona del Teantropo e avrebbe finito i suoi giorni. Il Beato arrivò a Tessalonica e tornò nel monastero, quando all’improvviso vi fu un terremoto, e caddero dei calcinacci. Allora apparve la miracolosa icona del Signore.