28.07: Memoria dei Santi Procoro, Nicanore, Timone e Parmenas, apostoli e diaconi
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Questi Apostoli, del gruppo dei Settanta, sono menzionati in Atti 6,5. Questi erano tra i sette diaconi eletti della prima chiesa cristiana di Gerusalemme. Il loro compito consisteva nel servire e prestare attenzione alle necessità dei membri più sofferenti della Chiesa, in particolare degli orfani e delle vedove. Ma hanno anche contribuito a diffondere il Vangelo. San Procoro divenne Vescovo di Nicomedia e si addormentò in pace. San Nicanore morì lapidato a Gerusalemme. San Timone divenne Vescovo di Bostra in Arabia e finì i suoi giorni con il martirio sul rogo, per mano dei pagani. San Parmenas morì in pace a Gerusalemme.
- 28.07: memoria della nostra veneranda madre Irene di Cappadocia
Archimandrita Antonio Scordino
La nostra veneranda madre Irene di Cappadocia, che san Metodio arcivescovo di Costantinopoli fu consacrata diaconessa e igumena del Sacro Monastero di Crisovalanto nella Città.
[Sant’Irene, originaria della Cappadocia, fiorì nel IX secolo. A causa della sua grande bellezza e virtù, fu portata a Costantinopoli come futura sposa per il giovane imperatore Michele (842-867); tuttavia, come predisse San Giovanniccio il Grande, fu invece volontà di Dio che lei vestisse l’abito monastico. Brillava per la severa ascesi e subì molti attacchi da parte dei demoni; pur essendo ancora una novizia, raggiunse la pratica di Sant’Arsenio il Grande, di pregare per tutta la notte a braccia tese verso il cielo. Dio mostrò in lei grandi segni e prodigi e divenne la Igumena del Monastero di Crisovalanto. Le fu concesso il dono della chiaroveggenza e conosceva i pensieri di tutti coloro che le si presentavano dinanzi. Apparve in una visione all’imperatore e lo rimproverò per aver imprigionato ingiustamente un nobile che era stato falsamente accusato. Attraverso un marinaio di Patmos al quale era apparso, San Giovanni Evangelista le mandò mele profumate e meravigliose dal Paradiso. Si addormentò nel Signore all’età di 103 anni, conservando ancora la bellezza giovane del suo volto. Dopo la sua morte, guarigioni meravigliose senza numero sono avvenute attraverso di lei, fino ai giorni nostri].
- 28.07: Memoria di San Paolo di Xiropotamou
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il Santo Paolo visse nel X secolo ed era figlio di devoti principi bizantini. Sin dall’inizio della sua vita abbracciò la virtù.
Come mendicante partì da Costantinopoli e venne in incognito sul Monte Athos. Vicino all’attuale monastero di Xeropotamou, di cui è stato il fondatore, allestì la sua capanna ascetica, avendo la terra come materasso e per cuscino una pietra. Le sue virtù lo rendevano fuori dal comune e le persone venivano da ogni parte per incontrarlo. Nella sua terra natale, dove ritornò per un po’, diventò una fonte di grandi benefici spirituali.
Il desiderio di una maggiore pace lo portò ad allontanarsi dal monastero di Xeropotamou e lo condusse alle pendici stesse del Monte Athos dove venne spinto da molti suoi discepoli a costruire un nuovo monastero in onore di San Giorgio, oggi noto come San Paolo. Predisse il momento della sua morte molto tempo prima e si preparò alla dipartita insegnando ai suoi discepoli: “Figli e fratelli, abbiate l’amore, la preghiera, l’umiltà e l’obbedienza, perché qualsiasi monaco che non abbia questi doni non deve chiamarsi tale, ma uomo mondano”.
Testi del Santo sono conservati nel monastero di Xeropotamou, tra cui sei Canoni ai Santi Quaranta Martiri, un Canone giambico alla venerabile Croce e un discorso sulla Presentazione della Madre di Dio al Tempio.
Una nuova funzione liturgica in sua memoria fu composta dal monaco Gerasimos Mikraiannanitis.