- Memoria del santo ieromartire ANTIMO, vescovo di Nicomedia
a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria
╬ Il 3 di questo mese, memoria del santo ieromartire ANTIMO, vescovo di Nicomedia.
San Antimo era vescovo della città di Nicomedia (Bitinia, Asia Minore) allorché, su ordine dell’imperatore Massimiano (288), venne messa a fuoco la chiesa facendovi morire 20.000 cristiani (28 dic.). Egli si trovò alla testa dei suoi fedeli nella prova e li incoraggiò a mettere solo in Dio le loro speranze. Per la protezione divina, sfuggì alla morte e si andò a rifugiare nelle montagne dei dintorni. Ma fu catturato qualche tempo più tardi e condotto a Massimiano. Interrogato avanti a tutti i più terribili strumenti di tortura, S. Antimo confessò inesorabilmente la sua fede in Cristo. Lo si sottopose allora a numerosi e crudeli supplizi: lo si bastonò a colpi di verga, gli vennero infilati dei sandali di bronzo infuocato costringendolo a marciare; infine venne attaccato ad una ruota che gli spezzava le membra mentre i carnefici gli bruciavano il corpo con le torce accese. Rinforzato dalla grazia divina, il santo restava incrollabile e, come l’oro che si fa passare al fuoco, diveniva ancora più risplendente in mezzo ai tormenti. Egli profetizzò all’imperatore Massimiano la prossima fine dell’impero pagano ed il trionfo del Cristianesimo. Folle di rabbia vedendo la pazienza e la sicurezza del valoroso Antimo, Massimiano si strappò il mantello di porpora e diede l’ordine di tagliargli la testa. Dopo la morte di Antimo, dei capelli crebbero miracolosamente dalla sua testa.
- Memoria di Santa Vasilissa (o Basilissa) di Nicomedia
Traduzione a cura di Joseph Giovanni Fumusa
Sinassario della Santa Vasilissa (o Basilissa) di Nicomedia
Tratto da: https://www.johnsanidopoulos.com/2015/09/saint-vasilissa-martyr-of-nicomedia.html
Quando Alessandro era il governatore di Nicomedia, vi fu una persecuzione contro i Cristiani. Fu allora che Santa Vasilissa fu accusata d’essere cristiana e fu portata al cospetto di Alessandro. Quindi fu da questi interrogata ed essa rispose coraggiosamente d’essere una pia cristiana, cosa per cui venne colpita al volto. Avendo ricevuto questo colpo, ringraziò Dio; per questo fu spogliata e picchiata con delle verghe. Poiché la Santa ringraziava sempre più il Signore, la rabbia del governatore crebbe tanto da ordinare che la Martire fosse sdraiata a terra e picchiata. Fu picchiata talmente tanto che tutto il corpo era gonfio. Patendo questo tormento, la Santa gridò: “Mio Dio, Ti ringrazio!” Perciò il governatore ordinò che alla Martire fossero forate le caviglie e che vi venisse fatto passare un gancio di ferro. Al gancio fu attaccata una catena da cui la Santa fu appesa sottosopra. Sotto di essa bollivano insieme catrame, piombo e zolfo, così che stesse respirandone gli sporchi fumi; lo scopo di ciò era di fare morire l’atleta del Signore lentamente a causa dell’inalazione dei fumi. Ma la Santa patì con gioia questo tormento, come se si stesse deliziando e riposando in Paradiso, per cui ringraziava Dio ancora di più.
Il governatore vide che essa vedeva in maniera giocosa queste punizioni, quindi ordino che fosse accesa una fornace e che vi venisse gettata dentro. La Martire di Cristo si sigillò con il segno della Croce ed entrò nella fornace, in cui rimase per lungo tempo indenne; questo miracolo stupì tutti. Dopo di ciò, il, governatore ordinò che la Santa fosse tirata fuori dalla fornace e che le fossero aizzati contro due leoni. La Santa pregò, rimanendo così indenne. Quando il governatore Alessandro vide tutte queste cose, la sua anima fu addolorata e cadde ai piedi della Santa dicendo: “Abbi pietà di me, serva del Re celeste, e perdonami per i tormenti che ti ho causato. Fa’ anche di me un soldato del tuo Re perché, come hai detto, Egli accetta i peccatori.” La Santa ringraziò dunque Dio Onnipotente e catechizzò il governatore. In seguito, lo portò dal Vescovo Antonio di Nicomedia affinché lo battezzasse.
Dopo essere stato battezzato, il governatore cadde nuovamente ai piedi della Santa e la implorò dicendo: “Serva del vero Dio, prega per me, affinché possa essere perdonato di tutti i mali che ti ho fatto e che la mia vita si concluda con una buona confessione di fede.” La santa pregò dunque per il governatore che rese immediatamente l’anima a Dio, glorificandolo e benedicendolo. Santa Vasilissa seppellì il corpo del governatore e, assieme al Vescovo, lo tumularono. Uscì dunque dalla città di Nicomedia, trovò una roccia e, salitavi sopra, pregò. E – quale miracolo! – immediatamente dalla roccia sgorgò l’acqua. Dopo che la Santa ebbe bevuto dell’acqua, ringraziò Dio e, dopo aver camminato un altro po’ disse: “Signore, ricevi il mio spirito in pace.” Andò dunque dal Signore con gioia e ringraziamento. Quando il Vescovo Antonio sentì della sua morte, seppellì il suo augustissimo corpo nei pressi della roccia da cui, per le preghiere della Santa, sgorgò fuori l’acqua che continua a scorrere fino ai nostri giorni.
Apolytikion, Tono Quarto
Resa forte dalla Potenza della fede, lottasti per Cristo nostro Dio, o gloriosa Vasilissa; patisti ogni afflizione e con il tuo coraggio gettasti nella vergogna gli dei pagani. Ti supplichiamo, dunque, di liberarci dalla Potenza del maligno.
Kontakion, Tono Terzo
Sei stata adornata con la grazia della verginità e la bellezza del martirio, o Vasilissa, sposa di Cristo. Hai portato la lampada, correndo verso il tuo Sposo e sei stata incoronata d’incorruttibilità. Prega per quanti ti lodano con fede.