31.07: Memoria del neomartire anonimo di Creta            

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Questo neomartire era di Creta ed era nato da genitori pii. All’età di venti anni si trovò a lavorare presso un Turco ad Alessandria d’Egitto. Una notte, costui voleva approfittare del giovane, che rifiutò e, nella disperazione, lo accoltellò, provocandone la morte. Il giorno seguente gli amici del turco ucciso, appresa la notizia dell’incidente, fecero arrestare il giovane cristiano e lo portarono dal giudice. Ma poiché non c’erano prove contro di lui, lo rilasciarono. Due giorni dopo però fu nuovamente arrestato e, dopo essere stato gravemente torturato, confessò tutta la verità. Allora il giudice gli suggerì, al fine di salvargli la vita, di rinnegare Cristo e diventare musulmano. Il neomartire respinse la proposta del giudice, coraggiosamente confessando di essere nato, e di voler morire, cristiano. Quindi, uno giorno di luglio del 1811 fu impiccato. Il suo corpo fu lasciato sul patibolo per due giorni, poi venne gettato nella sabbia.

[da www.saints.gr]

31.07: Memoria della traslazione delle Sacre Reliquie di San Filippo Apostolo.     

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

La sacra reliquia dell’Apostolo Filippo fu spostata da Hierapolis a Paphos di Cipro, e in particolare in un villaggio vicino, chiamato Arsinoi o Arsos. Lì fu costruito un tempio nel nome dell’apostolo Filippo, presente ancora oggi. In questo tempio fu depositata la sacra reliquia del Santo, che ancora opera miracoli per coloro che vengono nella fede.

  • 31.07: Memoria di San Giuseppe d’Arimatea

Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli

Giuseppe d’Arimatea era un membro del Sinedrio di Gerusalemme, amico e discepolo segreto di Gesù Cristo. Proveniva da Arimatea, una piccola città a nord-ovest di Gerusalemme. Giuseppe andò da Pilato e gli chiese di seppellire il corpo di Gesù. Dopo aver ricevuto il suo permesso, aiutato da Nicodemo, calò il corpo del Signore dalla croce, lo avvolse in lenzuolo di lino con aromi e lo depose nel mausoleo che si era fatto scavare nella roccia per la sua propria sepoltura. Una grande pietra fu posta sulla porta (v. Mt 27, 57-60; Μc 15, 42-46; Lc 23,50-53; Gv 19, 38-42). San Giuseppe d’Arimatea morì in pace (probabilmente in Inghilterra).