• 06: Memoria della Sante Marta e Maria, sorelle di San Lazzaro

Sono figure biblicha descritte nei Vangeli secondo Luca e Giovanni come sorelle di san Lazzaro, abitanti del villaggio di Betania vicino Gerusalemme.

Sono citate in tre occasioni:

in Luca 10,38-42, le due sorelle accolgono Gesù in casa, ma mentre Marta si occupa delle faccende domestiche, Maria si siede ad ascoltare la parola di Gesù. Marta se ne lamenta con Gesù, ma questi le risponde: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

in Giovanni 11,1-46, le due sorelle mandano a chiamare Gesù perché venga a guarire Lazzaro che si è ammalato, ma Gesù si attarda e quando giunge Lazzaro è già morto. Gesù dialoga con Marta e ottiene da lei una professione di fede: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Quindi si reca al sepolcro e risuscita Lazzaro.

in Giovanni 12,1-8, Lazzaro e le sue sorelle ospitano Gesù a cena; Marta serve a tavola. Durante la cena Maria cosparge i piedi di Gesù con un unguento molto prezioso e li asciuga con i propri capelli. Il fatto è riportato anche da Matteo (Mt 26,6-13) e Marco (Mc 14,3-9), che però non nominano le due sorelle e situano la cena in casa di Simone il lebbroso.

Secondo la tradizione, dopo la resurrezione di Gesù e le prime persecuzioni in patria, Marta emigrò con la sorella Maria di Betania, il fratello Lazzaro, Maria Salomé, Maria Jacobé e altri discepoli.

Approdarono nel 48 d.C. a Saintes-Maries-de-la-Mer in Provenza, e qui portarono il credo cristiano. Una leggenda popolare narra come le paludi della zona, la Camargue, fossero abitate da un terribile mostro, la tarasque che passava il tempo a terrorizzare la popolazione. Santa Marta, con la sola preghiera, lo fece rimpicciolire in dimensioni, così tanto da renderlo innocuo, e lo condusse nella città di Tarascon.

 

  • 06: Memoria di San Mitrofrane, arcivescovo di Costantinopoli

da: www.crkvenikalendar.com

San Mitrofane visse a cavallo tra il III e il IV secolo. Sebbene fosse figlio di genitori pagani si convertì al cristianesimo in giovane età; si trasferì a Bisanzio quando ormai le persecuzioni degli imperatori romani stavano giungendo al termine. Tra il 315 e il 325 divenne vescovo di Bisanzio, lo stesso periodo in cui l’imperatore Costantino il Grande fece di Bisanzio la capitale dell’Impero Romano. San Mitrofane, a causa della sua tarda età, non potè prendere parte al Primo Concilio Ecumenico di Nicea del 325, ma vi inviò il sacerdote Alessandro come suo delegato. Morì quello stesso anno e fu sepolto da san Giacomo di Nisibi, uno dei Padri presenti al Primo Concilio Ecumenico.

  • 06: Memoria della Sante Marta e Maria, sorelle di San Lazzaro

Sono figure biblicha descritte nei Vangeli secondo Luca e Giovanni come sorelle di san Lazzaro, abitanti del villaggio di Betania vicino Gerusalemme.

Sono citate in tre occasioni:

in Luca 10,38-42, le due sorelle accolgono Gesù in casa, ma mentre Marta si occupa delle faccende domestiche, Maria si siede ad ascoltare la parola di Gesù. Marta se ne lamenta con Gesù, ma questi le risponde: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

in Giovanni 11,1-46, le due sorelle mandano a chiamare Gesù perché venga a guarire Lazzaro che si è ammalato, ma Gesù si attarda e quando giunge Lazzaro è già morto. Gesù dialoga con Marta e ottiene da lei una professione di fede: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Quindi si reca al sepolcro e risuscita Lazzaro.

in Giovanni 12,1-8, Lazzaro e le sue sorelle ospitano Gesù a cena; Marta serve a tavola. Durante la cena Maria cosparge i piedi di Gesù con un unguento molto prezioso e li asciuga con i propri capelli. Il fatto è riportato anche da Matteo (Mt 26,6-13) e Marco (Mc 14,3-9), che però non nominano le due sorelle e situano la cena in casa di Simone il lebbroso.

Secondo la tradizione, dopo la resurrezione di Gesù e le prime persecuzioni in patria, Marta emigrò con la sorella Maria di Betania, il fratello Lazzaro, Maria Salomé, Maria Jacobé e altri discepoli.

Approdarono nel 48 d.C. a Saintes-Maries-de-la-Mer in Provenza, e qui portarono il credo cristiano. Una leggenda popolare narra come le paludi della zona, la Camargue, fossero abitate da un terribile mostro, la tarasque che passava il tempo a terrorizzare la popolazione. Santa Marta, con la sola preghiera, lo fece rimpicciolire in dimensioni, così tanto da renderlo innocuo, e lo condusse nella città di Tarascon.

 

  • 06: Memoria di San Mitrofrane, arcivescovo di Costantinopoli

da: www.crkvenikalendar.com

San Mitrofane visse a cavallo tra il III e il IV secolo. Sebbene fosse figlio di genitori pagani si convertì al cristianesimo in giovane età; si trasferì a Bisanzio quando ormai le persecuzioni degli imperatori romani stavano giungendo al termine. Tra il 315 e il 325 divenne vescovo di Bisanzio, lo stesso periodo in cui l’imperatore Costantino il Grande fece di Bisanzio la capitale dell’Impero Romano. San Mitrofane, a causa della sua tarda età, non potè prendere parte al Primo Concilio Ecumenico di Nicea del 325, ma vi inviò il sacerdote Alessandro come suo delegato. Morì quello stesso anno e fu sepolto da san Giacomo di Nisibi, uno dei Padri presenti al Primo Concilio Ecumenico.