• Memoria del miracolo compiuto dall’ARCANGELO MICHELE a Colossi, in Frigia

a cura della Chiesa Greco-Ortodossa di San Paolo Apostolo dei Greci, Reggio di Calabria

Molto tempo prima dell’Incarnazione di Cristo, il grande Arcangelo Michele mostrò in vari modi la sua sollecitudine e la sua benevolenza per il genere umano, e dopo la venuta del Salvatore in questo mondo, i segni del suo amore si fecero ancora più grandi per i cristiani . Allorché andò ad attraversarela Frigia per annunciarvi il Vangelo, l’Apostolo Giovanni profetizzò, una prossima provvidenziale visita del principe degli Arcangeli, Michele, in un luogo di nome Cheretopa. In effetti, poco tempo dopo, sgorgò miracolosamente da terra una sorgente che guariva tutte le malattie. Uno dei numerosi fedeli, di cui la figlia era stata guarita da quest’acqua, fece costruire sui luoghi, in segno di riconoscenza, una bella chiesetta dedicata allo Arcangelo Michele. Settanta anni più tardi, andò ad installarsi in quella chiesa, per praticarvi l’ascesi e servire da sacrestano, un giovane uomo, di nome Archippo, originario di Ierapoli. Il suo zelo ed il suo amore per Dio erano tali che acquistò ben presto la fama di fare miracoli. Furioso di vedere questi prodigi compiersi e le grazie abbondare dalla sorgente miracolosa, il diavolo risvegliò la gelosia dei pagani dei dintorni. Dopo aver a più riprese insultato e colpito il giovane Archippo, essi pensarono una notte di murare la sorgente, ma invano, poiché il santo Arcangelo era invisibilmente presente per impedirglielo. Essi non si scoraggiarono e tentarono di deviare il fiume che scorreva nelle vicinanze, perché inondasse la chiesa ed i fedeli che si trovavano lì in permanenza. Ma l’impresa restò senza successo. Un’altra volta, essi deviarono due fiumi che scorrevano più su della chiesa, costruirono una muraglia e si prepararono a romperla per far inghiottire la chiesa dalle acque. Ma l’Arcangelo Michele apparve al benemerito Archippo, lo rassicurò, e, simile ad una colonna di fuoco, si tenne davanti alle acque furiose che devastavano la collina. Nel momento in cui esse arrivarono vicino a Lui, colpì la pietra con la punta del bastone che aveva in mano e la roccia si aprì, lasciando passare le acque, come in un gorgo naturale, deviandole dalla chiesa. E poiché è da allora che il fiume fu come assorbito dalla roccia che quel luogo si chiama << Chonais >> (imbuto), a gloria di Dio ed in onore del nostro protettore, il Santo Arcangelo Michele.