7 aprile: Memoria del santo martire Calliopio (304); del beato Giorgio, vescovo di Mitilini (821); di san Rufino il diacono (sotto Decio 249-251); di santa Aquilina (249-251); dei santi duecento martiri di Sinope (249-251); di san Gerasimo di Costantinopoli (1770)
Όσιος Γεώργιος επίσκοπος Μυτιλήνης, Άγιος Ρουφίνος ο Διάκονος, Αγία Ακυλίνα, Άγιοι Διακόσιοι Μάρτυρες οι εν Σινώπη, Όσιος Γεράσιμος ο Βυζάντιος, Άγιος Τύχων Πατριάρχης Μόσχας, Όσιος Δανιήλ ο θαυματουργός, Όσιος Αγαπητός ο Τυφλός

Sinassario

Il 7 di questo mese memoria del santo martire Calliopio.
Stichi. Crocifisso sul legno a capo in giù, Calliopio glorifica il Verbo crocifisso con la testa in su. Il sette Calliopio trovò la vita davvero senza tramonto.

Lo stesso giorno memoria del nostro padre tra i santi Giorgio, vescovo di Mitilini.
Stichi. Mitilini ha te come grande difensore vivo anche dopo la morte.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Rufino, diacono.
Stichi. Considerato come pecora da sgozzare, Rufino sgozzò il diavolo, lupo inveterato.

Lo stesso giorno memoria della nuova santa martire Aquilina, che perì con le mani legate dietro e la pancia sul fuoco.
Stichi. Legata stretta con la fune con le mani dietro, Aquilina bruciò con la pancia sul fuoco acceso.

Lo stesso giorno i santi duecento martiri di Sinope perirono di spada.
Stichi. Venti decine di uomini con cuore e intelletto virile la spada annientò.

Per le loro sante preghiere, o Dio, abbi pietà di noi. Amìn.

 

 

 
07.04: Memoria di San Saturnino Vescovo di Verona

Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/97056
San Saturnino è il quinto vescovo di Verona. Nella cronotassi ufficiale della diocesi scaligera figura dopo San Procolo che resse la diocesi tra il 260-314 e prima di San Lucillo vescovo intorno al 343-356.
Di lui non sappiamo nulla sulla sua vita.
La tradizione lo dice cospicuo per dottrina umana e divina.
Nel “Catalogus Sanctorum Ecclesiae Veronensis”, mons. Franco Segala ne trascrive l’elogium dal Martirologio della chiesa veronese: “Veronae sancti Saturnini eiusdem urbis (qui admirabili humanarum et divinarum rerum doctrina conspicuus meritis plenus ad coelestia regna migravit).
Morì in un anno imprecisato alla data 7 aprile. Venne sepolto, secondo Gian Giacomo Dionisi, nella cripta di San Procolo, da lui ritenuta la prima cattedrale della città.
Da un’antica pergamena scaligera sappiamo che suoi resti furono traslati nel VI secolo nella chiesa di San Stefano.

Tratto da http://www.veja.it/2013/12/17/s-procolo-tre-successori-santarcadio/
Non abbiamo notizie particolari del quinto vescovo S. Saturnino: il suo nome si legge, sia nel Velo di Classe, sia nel Ritmo pipiniano tra quelli di S. Procolo e di S. LuciIlo. La sua morte dai documenti liturgici della nostra chiesa dovette accadere il dì 7 aprile; l’anno dovette essere tra i 335 ed il 340 circa. Il suo corpo, sepolto, a quanto sembra, nella chiesa di S. Procolo, fu di poi tra¬sportato in quella di S. Stefano.

Consultare anche
I templi della cristianità
a Verona
luoghi di culto paleocristiani e medievali in città e nel territorio

sta in

http://www.fossabova.it/files/Materiale-da-stampare-2016-Diego.pdf

• 07.04: Memoria del martire Calliopio
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il santo martire Calliopio era di Perga in Panfilia, allevato in pietà dalla sua santa madre Teoclia. Quando scoppiò la persecuzione di Massimiano, San Calliopio si presentò di propria iniziativa davanti al governatore Massimo a Pompeiopoli di Galazia. Dopo aver subito molti tormenti, sua madre lo visitò in prigione e lo incoraggiò nel suo martirio. Inoltre, la sua tre volte benedetta madre, dopo aver appreso che sarebbe stato crocifisso il Santo e Grande Giovedì, corruppe i tiranni per differire di un giorno l’esecuzione, in modo che potesse imitare la crocifissione del Signore nello stesso giorno in cui Egli la subì. Il santo martire Calliopio ricevette la corona del martirio il Santo e Grande Venerdì dell’anno 304, crocifisso a testa in giù.

7 aprile: Memoria del santo martire Calliopio (304); del beato Giorgio, vescovo di Mitilini (821); di san Rufino il diacono (sotto Decio 249-251); di santa Aquilina (249-251); dei santi duecento martiri di Sinope (249-251); di san Gerasimo di Costantinopoli (1770)
Όσιος Γεώργιος επίσκοπος Μυτιλήνης, Άγιος Ρουφίνος ο Διάκονος, Αγία Ακυλίνα, Άγιοι Διακόσιοι Μάρτυρες οι εν Σινώπη, Όσιος Γεράσιμος ο Βυζάντιος, Άγιος Τύχων Πατριάρχης Μόσχας, Όσιος Δανιήλ ο θαυματουργός, Όσιος Αγαπητός ο Τυφλός

Sinassario

Il 7 di questo mese memoria del santo martire Calliopio.
Stichi. Crocifisso sul legno a capo in giù, Calliopio glorifica il Verbo crocifisso con la testa in su. Il sette Calliopio trovò la vita davvero senza tramonto.

Lo stesso giorno memoria del nostro padre tra i santi Giorgio, vescovo di Mitilini.
Stichi. Mitilini ha te come grande difensore vivo anche dopo la morte.

Lo stesso giorno memoria del santo martire Rufino, diacono.
Stichi. Considerato come pecora da sgozzare, Rufino sgozzò il diavolo, lupo inveterato.

Lo stesso giorno memoria della nuova santa martire Aquilina, che perì con le mani legate dietro e la pancia sul fuoco.
Stichi. Legata stretta con la fune con le mani dietro, Aquilina bruciò con la pancia sul fuoco acceso.

Lo stesso giorno i santi duecento martiri di Sinope perirono di spada.
Stichi. Venti decine di uomini con cuore e intelletto virile la spada annientò.

Per le loro sante preghiere, o Dio, abbi pietà di noi. Amìn.

 

 

 
07.04: Memoria di San Saturnino Vescovo di Verona

Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/97056
San Saturnino è il quinto vescovo di Verona. Nella cronotassi ufficiale della diocesi scaligera figura dopo San Procolo che resse la diocesi tra il 260-314 e prima di San Lucillo vescovo intorno al 343-356.
Di lui non sappiamo nulla sulla sua vita.
La tradizione lo dice cospicuo per dottrina umana e divina.
Nel “Catalogus Sanctorum Ecclesiae Veronensis”, mons. Franco Segala ne trascrive l’elogium dal Martirologio della chiesa veronese: “Veronae sancti Saturnini eiusdem urbis (qui admirabili humanarum et divinarum rerum doctrina conspicuus meritis plenus ad coelestia regna migravit).
Morì in un anno imprecisato alla data 7 aprile. Venne sepolto, secondo Gian Giacomo Dionisi, nella cripta di San Procolo, da lui ritenuta la prima cattedrale della città.
Da un’antica pergamena scaligera sappiamo che suoi resti furono traslati nel VI secolo nella chiesa di San Stefano.

Tratto da http://www.veja.it/2013/12/17/s-procolo-tre-successori-santarcadio/
Non abbiamo notizie particolari del quinto vescovo S. Saturnino: il suo nome si legge, sia nel Velo di Classe, sia nel Ritmo pipiniano tra quelli di S. Procolo e di S. LuciIlo. La sua morte dai documenti liturgici della nostra chiesa dovette accadere il dì 7 aprile; l’anno dovette essere tra i 335 ed il 340 circa. Il suo corpo, sepolto, a quanto sembra, nella chiesa di S. Procolo, fu di poi tra¬sportato in quella di S. Stefano.

Consultare anche
I templi della cristianità
a Verona
luoghi di culto paleocristiani e medievali in città e nel territorio

sta in

http://www.fossabova.it/files/Materiale-da-stampare-2016-Diego.pdf

• 07.04: Memoria del martire Calliopio
Vicariato Arcivescovile della Campania- Chiesa dei SS. Pietro e Paolo – Napoli
Il santo martire Calliopio era di Perga in Panfilia, allevato in pietà dalla sua santa madre Teoclia. Quando scoppiò la persecuzione di Massimiano, San Calliopio si presentò di propria iniziativa davanti al governatore Massimo a Pompeiopoli di Galazia. Dopo aver subito molti tormenti, sua madre lo visitò in prigione e lo incoraggiò nel suo martirio. Inoltre, la sua tre volte benedetta madre, dopo aver appreso che sarebbe stato crocifisso il Santo e Grande Giovedì, corruppe i tiranni per differire di un giorno l’esecuzione, in modo che potesse imitare la crocifissione del Signore nello stesso giorno in cui Egli la subì. Il santo martire Calliopio ricevette la corona del martirio il Santo e Grande Venerdì dell’anno 304, crocifisso a testa in giù.